Opere pubbliche: serve trasparenza per una maggior condivisione

Il 2017 inizierà con la realizzazione di due nuove opere pubbliche, da tempo annunciate ma che prenderanno il via solo quest’anno, ed essere concluse in tempo per le votazioni amministrative. Stiamo parlando dell’area Quaglino e della piazza di S. Antonino. 

Se volgiamo lo sguardo su area Quaglino, si comprende ancora meglio cosa significa spendere soldi pubblici senza un minimo di progettualità. L’area venne acquisita dal Comune nel 2014 senza sapere cosa farci. 
L’idea iniziale era quella di realizzare un nuovo spazio pubblico, da adibire a parcheggi, mercato e collegamento viario, sull’area Gallo-Pedrantoni, ma alla fine si optò per l’area Quaglino (costo di acquisto intorno ai 500mila euro). 

In oltre 2 anni non è stato abbozzato il benché minimo progetto di riqualificazione dell’area, ne è stato mai spiegato quali cose si sarebbero potute fare. 

Ora però, a pochi mesi dalle elezioni e vista la carenza di parcheggi, si decide di partire a spron battuto per riqualificare il solo piazzale (circa 500mila euro), senza comunque sapere che fare degli edifici, con il rischio concreto di dover rimettere mano a parte del piazzale già realizzato per fare i sottoservizi. 

In altre parole, costruiamo la casa partendo dal cortile. Inoltre la delibera di approvazione del progetto del piazzale è priva di allegati, perciò non è possibile sapere come verrà al termine dei lavori.

Per la piazza di S. Antonino, non si può non rilevare che si tratta di uno dei pochi interventi che hanno riguardato la frazione. Per stessa ammissione dell’assessore ai lavori pubblici Farinelli, prima ci si è concentrati sul capoluogo, mentre il 2016 si sarebbe investito su di essa. 

Ed infatti è stata rifatto il piazzale di via San Giacomo, con annesso parco giochi e casetta dell’acqua, l’impianto di riscaldamento del Polivalente, l’asfaltatura di alcune strade, più altri piccoli interventi. 
Nel 2017 prenderà il finalmente il via la sistemazione della piazza centrale del paese, che costerà circa 200mila euro. 

Tutti questi progetti hanno una cosa in comune: la mancanza di trasparenza nella pubblicazione degli atti, di pianificazione e di condivisione con la popolazione

Se partiamo dalla trasparenza, delle due piazze non se ne conosce il progetto definitivo perché all’albo pretorio non sono mai stati pubblicati i progetti. 

Del piazzale di via San Giacomo è stato completato, mentre per la piazza del polivalente e di Quaglino conosceremo il progetto approvato solo a cose fatte. Proprio come successo per via Lusani.

Sarebbe stata buona cosa presentare preventivamente questi progetti alla popolazione, sentendo magari le opinioni dei residenti, in modo tale da apporre gli eventuali correttivi prima della loro realizzazione definitiva. 

Opere destinate a rimanere per 30 anni, richiederebbero un minimo di concertazione e condivisione, specialmente con chi quegli spazi li occupa quotidianamente.

Noi abbiamo invece un’altra idea su come andrebbero realizzate le opere pubbliche, destinate a cambiare il volto del paese per i prossimi 30-50 anni. Vanno innanzitutto condivise con la popolazione, le associazioni attraverso assemblee pubbliche e concorsi di idee su come utilizzarle al meglio.

Secondo la nostra idea l’area Quaglino dovrà diventare non solo la casa delle associazioni, ma una sorta di Casa di Quartiere all'interno del quale i cittadini potranno incontrarsi, svolgere attività, sviluppare progetti, vivere momenti di socialità, ovvero un centro civico pensato per i cittadini. E proprio per questo con loro ed intorno a loro dovrà essere costruito. 

E così tutti gli spazi pubblici che necessitano di ammodernamento (ed esempio piazza del Peso, piazza del Municipio a Saluggia, casa Miglietta e campo sportivo a S. Antonino) dovranno essere riqualificati e pensati insieme ai cittadini, per renderli più fruibili a tutti.

Le amministrazioni passano, ma le opere restano. E se fatte male, chi viene dopo dovrà mettere nuovamente mano al portafogli per aggiustare ciò che si poteva fare meglio la prima volta attraverso il dialogo.





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