Un punto del programma elettorale: una più partecipata visione del problema Nucleare!

Da oltre 50 anni la storia di Saluggia è legata al nucleare. Se da un lato questa storia ha consentito la nascita di un grande gruppo industriale quale Sorin, capace di dare occupazione non soltanto ai saluggesi ma anche a molti residenti dei paesi limitrofi, e lo sviluppo di un importante centro ricerche dell’ENEA, dall’altro quella stagione nucleare ha lasciato sul nostro territorio una pesante eredità: le scorie.

Per questo motivo chi amministra il nostro Comune non può far finta di nulla, ma anzi è chiamato a farsi carico di questo problema ed a doverlo gestire in modo responsabile. Nell’attesa di veder realizzato il Deposito Nazionale definitivo, nell’area gestita dalla SOGIN vi sono depositi temporanei, che dovranno stoccare per un periodo più o meno lungo queste scorie.

Partendo da questa presa di coscienza, crediamo sia necessario mettere in atto una serie di strategie:

1. Controllo:  la legislazione attuale limita di molto lo spazio di azione a livello comunale, dal momento che nell’area SOGIN è possibile fare nuove costruzioni senza più chiedere autorizzazioni al Comune, ma utilizzando leggi nazionali.

E’ però necessario mettere in atto azioni di controllo che consentano all’amministrazione comunale di capire, informarsi e vigilare su quanto accade all’interno del sito Nucleare, che comprende non solo Sogin, ma anche i depositi Avogadro e alcune aree della Sorin.

Maggior controllo significa fare visite ispettive periodiche, utilizzando anche la Commissione Ambiente, dando poi riscontro alla popolazione su quanto emerso, organizzare incontri pubblici con SOGIN per aggiornare sullo stato di avanzamento delle operazioni di messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, verificando il quantitativo e la natura delle scorie presenti nell’intero sito, e così via.

2. Conoscenza: se il controllo è fondamentale per capire, diffondere la coscienza del pericolo lo è altrettanto. Abbiamo un piano d’emergenza per incidente nucleare, che il sindaco, per sua stessa ammissione, dice di non conoscere  ma che nasconde nei cassetti. Piano che tra l’altro è obsoleto e deve essere da anni rivisto ma non è ancora venuto alla luce.

Noi crediamo che sia necessario rendere pubblico il piano vecchio e poi sollecitare la Prefettura all’emissione di quello nuovo, in modo da prender coscienza di cosa fare in caso di emergenza. In tutte le Nazioni si effettuano prove d’evacuazione. Noi crediamo che anche da noi si possano e si debbano fare!

3. Vantaggio: il decreto Scanzano ha stabilito un contributo di compensazione territoriale a favore dei siti nucleari e, per questo motivo, ogni anno Saluggia riceve dallo Stato più di un milione di euro. Crediamo però sia giunto il momento di chiedere qualcosa in più, almeno fino a che le scorie non avranno abbandonato definitivamente il nostro territorio.

Due sono le cose immediate da richiedere: la prima quella di eliminare i vincoli di utilizzo dei soldi ricevuti, che ad esempio ora non possono essere usati per togliere od abbassare tasse o tributi a tutti i cittadini; la seconda di rivedere il metodo con cui viene conteggiata la somma da destinare ai Comuni, che come viene fatta adesso penalizza Saluggia e la penalizzerà ancora di più in futuro.

Poi, sull’esempio  di quanto previsto nei siti nucleari delle altre nazioni europee, si può pensare di richiedere al Governo agevolazioni fiscali per i residenti e incentivi fiscali per le aziende che operano sul territorio dei siti nucleari.


Commenti

  1. Nel migliore solco delle tradizioni di chi di fronte a SOGIN si inchina. E a Saluggia ce ne sono tanti. Anche fra gli sponsor di Un'altra Saluggia.
    Scrivere che: "Nell’attesa di veder realizzato il Deposito Nazionale definitivo, nell’area gestita dalla SOGIN vi sono depositi temporanei, che dovranno stoccare per un periodo più o meno lungo queste scorie" significa dare per scontato che per decine o centinaia di anni (salvo incidenti/disastri)Saluggia si terrà le scorie. Un'Altra Saluggia è in questo uguale a Insieme per la Nostra Gente, uguale a Barberis e Farinelli, uguale all'esperto nucleare Franco Pozzi, consulente che alla giunta Barberis suggerì solo strade "innocue" per SOGIN per non disturbare il piano di farci diventare Deposito Nazionale di fatto. Servi del potere, questi come gli altri, inclusi Marco Pasteris con il suo fido Vice-Sindaco blogger Costanzo Rosa. Tutti a fottere il futuro di questo paese in nome dei SOLDI. Alternativi a che??
    I depositi nucleari non sono ancora costruiti e neppue autorizzati a funzionare. Tanto si potrebbe ancora fare. Ma questa alternativa per Saluggia non farà esattamente NULLA. Felici i loro sponsor, che guarda caso si chiamano Costanzo Rosa e Franco Pozzi, e ovviamente SOGIN (e il Governo).

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    1. Un'Altra Saluggia vuole che le scorie nucleari se ne vadano dal nostro territorio. E si batterà per questo!

      I saluggesi hanno un rapporto di amore/odio con il nucleare: sanno che e' pericoloso, ma sanno anche ha dato lavoro a tanti e porta tanti soldi.

      È però altrettanto vero ed innegabile che, in assenza del Deposito Nazionale (a causa dei ritardi dei vari Governi che si son sin qui succeduti, da ultimo la mancata pubblicazione della CNAPI) purtroppo le scorie rimarranno qui a Saluggia per molti anni ancora.

      Per questo crediamo innanzitutto che la popolazione debba essere informata su ciò che avviene all'interno del sito SOGIN, sullo stato di avanzamento del decommissionig e sui rischi che ci sono e ci potranno essere. Una nostra priorità sarà condividere il piano di emergenza. Deve esserci una condivisione chiara, e non di parte, sulla questione nucleare.

      Solo quando sarà chiaro che il nucleare e' un pericolo, e non un vantaggio, come qualcuno e' riuscito a far credere, la popolazione sarà pronta a decidere e combattere.

      Ultima cosa: nonostante il commento sia stato lasciato in forma anonima non è stato censurato, bensì pubblicato perché siamo aperti alle critiche e pensiamo sia utile un confronto sulle idee e sulle posizioni. In futuro ci piacerebbe però che ci sia il coraggio di metterci la faccia nel firmare i commenti. Noi non ci nasconderemo. Ci piacerebbe però che anche i nostri interlocutori non lo facessero.

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