"Un paese che deve saper bastare a sé stesso" dal Giornalino #1


In questi giorni è stato approvato al Senato il decreto “Milleproroghe” che contiene al suo interno un’importante - e negativa! - novità per il nostro Comune: la riduzione delle compensazioni nucleari.

La legge passerà a breve al vaglio della Camera, che con tutta probabilità approverà il decreto senza modifiche dal momento che il Governo ha posto la fiducia. Se confermata, tale riduzione dovrebbe oscillare secondo una stima tra il 10 al 20%, in altre parole Saluggia potrebbe perdere da 200 a 400mila euro ogni anno.

La presenza delle scorie nucleari porta nelle casse comunali quasi 2 milioni di euro all’anno e solo grazie a un pesante utilizzo di questi indennizzi il nostro bilancio riesce a chiudere in pareggio, nonostante il prelievo fiscale sia superiore a quello dei Comuni vicini.

Nel 2015 l’Amministrazione Barberis ha impiegato circa 500mila euro di questi soldi a copertura delle spese correnti mentre per il 2016, in attesa dell’approvazione del conto consuntivo, viene previsto l’impiego di circa 800mila euro di compensazioni per il pareggio di bilancio. Per il 2017 la previsione fatta dall’attuale Giunta è di circa 500mila euro.

Questi numeri parlano chiaro: senza questi fondi il nostro Comune sarebbe in deficit e non ci sarebbe altro modo di pareggiare il bilancio se non aumentare ulteriormente le aliquote IRPEF ed IMU e tagliare drasticamente le spese per i servizi.

Un’Amministrazione attenta e consapevole avrebbe dovuto modulare la spese corrente, magari proprio con questi fondi, così da rendere Saluggia indipendente dalla presenza delle scorie. Invece, in barba agli appelli lanciati negli anni dal Revisore dei Conti, non solo questa Amministrazione non ha fatto nulla di tutto ciò, ma ha anzi peggiorato la situazione portando la spesa corrente da 2,6 milioni del 2012 ai quasi 3 milioni di oggi. In contemporanea l’addizionale IRPEF è passata dallo 0,2% allo 0,6% e l’IMU dallo 0,55% allo 0,96%, oltre all’aumento di altre tariffe quali asilo e mensa.

Questo significa che questi soldi non sono stati impiegati per far star meglio i cittadini né per far pagare loro meno tasse, ma per tutt’altri scopi.

Oggi spendiamo ad esempio circa 40mila euro in telefonia fissa, oltre 187mila euro per il riscaldamento degli edifici pubblici (scuole, palestre, comune, ecc.) e quasi 224mila euro per l’energia elettrica di cui circa 100mila per la pubblica illuminazione.

Questi esempi ci fanno capire dove oggi se ne vanno buona parte delle compensazioni nucleari che se ridotte porteranno a nuovi aumenti di tasse solo per mantenere l’attuale livello di servizi. Questo Comune non può più permettersi di perdere tempo prezioso: le compensazioni nucleari devono tornare ad essere utilizzare per gli interventi di riqualificazione e razionalizzazione volti a ridurre strutturalmente la spesa corrente.

Ma per farlo è necessario cambiare metodo, proponendo una nuova visione di governo e di gestione della cosa pubblica che non pensi solo al “mattone”. E con un nuovo modo di amministrare serviranno nuove persone capaci di proiettare Saluggia verso uno sviluppo più sostenibile e meno dipendente dal nucleare, nel caso questo venga a mancare del tutto. Solo così un’Altra Saluggia sarà veramente possibile.

Il Giornalino Numero 1 lo potete trovare su http://unaltrasaluggia.blogspot.it/2017/03/giornalino-numero-1-10-marzo-2017.html


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