Saluggia: paese per anziani?

Questa è la frase che echeggia tra i giovani saluggesi. Verità o semplice sensazione?

Da almeno 10 anni non si organizzano più i Giochi della Gioventù né le corse campestri, quelle giornate di promozione sportiva, patrocinate dal Comune, in cui bambini e ragazzi potevano cimentarsi in vari sport con tanto di accensione della Fiamma Olimpica. Insomma, una vera olimpiade a misura di paese.

Trascurare queste attività ha significato togliere ai giovani il valore sociale ed educativo dello sport, non un semplice passatempo, ma uno strumento di crescita. Perché lo sport unisce, plasma gli adulti di domani annullando la solitudine. Sarebbe un dramma togliere ai ragazzi la possibilità di proseguire il percorso sportivo almeno fino alla maggiore età eppure è quello che sta succedendo.

Perché nonostante i validi Istruttori, alcune nostre Società Sportive sono costrette a trasferire intere squadre di ragazzi di 12 anni in altri paesi, in quanto le strutture sono sature. Dal 2007 abbiamo costretto ad “emigrare” circa un centinaio di giovani atleti e il numero destinato ad aumentare nel tempo. Oggi sono circa 50 i giovani saluggesi che militano in altre società, con tutte le difficoltà connesse allo spostamento che talvolta portano all’abbandono dello sport nel momento più delicato dello sviluppo: l’adolescenza.

Purtroppo la palestra delle scuole medie non sempre è utilizzabile in quanto le attrezzature non sono a norma né la palestrina nuova è adatta agli sport di squadra. Anche il palazzetto ci risulta non avere ulteriori ore disponibili. Se a queste carenze aggiungiamo la chiusura della palestra di fitness/pesistica, l’assenza di aree di atletica e il mancato ammodernamento del campo sportivo nonostante le promesse, il quadro si fa preoccupante.

Insomma l’Amministrazione non ha saputo fornire risposte adeguate alle Associazioni sportive. Forse i problemi connessi alla droga, alcool, fumo, bullismo e sedentarietà non li riguardano?

Noi pensiamo che un’altra Saluggia è possibile solo se siamo in grado di dare risposte alle famiglie, aiutando i nostri giovani nel momento critico dell'adolescenza. Abbiamo individuato alcune aree sportive abbandonate, come quella di S. Antonino, che se recuperate, potranno diventare un centro sportivo a disposizione di tutti e magari rilanciare le attività commerciali, proprio come avvenuto nei paesi limitrofi.

Inoltre c’è l’area Quaglino, dove vorremmo collocare un Polivalente che potrebbe sopperire al deficit strutturale dei palazzetti esistenti. Infine crediamo sia necessario rendere più funzionali gli impianti esistenti, come la palestra delle scuole medie. Forse Saluggia non è un paese per anziani ma sicuramente oggi non è un paese per giovani sportivi. E come disse Nelson Mandela “lo sport ha il potere di cambiare il mondo”. Noi speriamo che possa cambiare, almeno un po’, il nostro paese.



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